Dai modelli originali in creta alle repliche nei moderni materiali sintetici

Geomodel ha affinato negli anni una notevole conoscenza tecnologica nell'uso e nella sperimentazione dei processi relativi ai nuovi materiali di derivazione chimica applicati alla scultura e all'alta scenografia.
Dietro al modello tridimensionale che viene esposto al pubblico ci sono varie fasi di produzione di lavorati che richiedono l'impiego di metodologie e materiali molto diversi.
Per una ricostruzione paleontologica, ad esempio, successivamente alla fase di documentazione e studio su dimensioni, proporzioni e morfologia dell'esemplare da riprodurre, la fase di creazione vera e propria passa normalmente attraverso tre stadi: la realizzazione di modello originario, stampo e repliche.

Il modello originario è la scultura originale dell'artista dalla quale poi verrà ricavato lo stampo.
L'esemplare unico può anche essere un elemento organico o inorganico (un fossile, un frammento osseo, la corteccia di un albero, parti anatomiche umane o animali ecc...) ma più comunemente è la realizzazione di un professionista modellata (o scolpita a seconda dei casi) con le più svariate tecniche e materiali.
Creta, plastilina, gesso, cartapesta, stoffa, cemento o ancora legno, marmo, ferro, alluminio, polistirolo, poliuretano, gommapiuma; a seconda delle necessità e delle previsioni sui risultati che si vorranno ottenere nelle stampe finali delle repliche, ogni materiale plasmabile (ed ogni tecnica e strumento, dalla più tradizionale miretta fino alla motosega elettrica) è adatto ed adattabile ai nostri scopi.

Lo stampo è il negativo tridimensionale ricavato dal modello originale che serve per realizzare le repliche dell'esemplare unico da riprodurre.
Anche per lo stampo, a monte della scelta di operare con determinati materiali e procedure ci sono delle variabili da considerare riguardo la resa della superficie che si vuole ottenere nelle repliche e la morfologia dell'originale stesso con le relative manovre di estrazione dagli stampi.
Ad esempio, se il modello presenta dei forti sottosquadra (rientranze o rilievi che presentano un angolo acuto rendendo difficile l'estrazione delle repliche dagli stampi) e non ci si può permettere di rompere lo stampo perchè si vogliono ottenere varie repliche, si realizzano degli stampi elastici utilizzando delle particolari gomme di produzione industriale (elastomeri) molto resistenti.
Allo stesso modo possono essere realizzati degli stampi rigidi.
Il gesso ad esempio presenta l'inconveniente del peso e quindi scarsa agilità nelle manovre di estrazione, ma per la sua eccezionale capacità di assorbimento è la soluzione migliore per stampi da cui ottenere repliche in lattice; un materiale naturale (derivato dal caucciù) tra i più usati in scenografia per le sue capacità di lettura di superficie e per la sua elasticità.
Le resine poliestere ed epossidiche sono materiali fluidi che miscelati con un catalizzatore (componente che avvia una reazione chimica) passano più o meno rapidamente ad uno stato solido.
Queste resine sono usate frequentemente nei laboratori di Geomodel unitamente a fibra di vetro di varie grammature per la creazione di stampi resistentissimi, leggeri ed autoportanti (vale a dire solo la superficie di copiatura e non un blocco come avviene per gli stampi in gesso).

Le repliche sono i materiali lavorati ricavati dallo stampo, e che riprendono in tutto e per tutto il modello originario.
Se la nostra possibilità di scelta in termini di materiali e processi per realizzare il modello e lo stampo è piuttosto ampia, ancora maggiore lo è per realizzare le repliche.
In base allo stato del materiale possiamo agire in vari modi sullo stampo: con materiali gommosi o cremosi possiamo applicarli sulla superficie da copiare con pennelli, spatole e palette; con materiali liquidi o in schiuma possiamo colarli o iniettarli sullo stampo; in entrambi i casi possiamo ottenere delle repliche piene o vuote all'interno, elastiche o rigide ed autoportanti, precolorate chimicamente o pronte ad essere dipinte e decorate a pennello o a spruzzo.
I moderni materiali di derivazione chimica come gomme e resine permettono di riprodurre l'originale non solo copiandone le caratteristiche di superficie (porosità, lucentezza, ecc...) ma anche di simularne il peso. Allo stesso modo è possibile ricalcarne fedelmente solo l'aspetto visivo e tattile, ottenendo invece un peso assolutamente diverso agevolando il trasporto e la maneggievolezza dei lavorati.

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